Il termine EMOZIONE deriva dal latino E MOVERE che letteralmente significa MUOVERE FUORI, METTERE ALL'ESTERNO. Un sentimento diventa emozione quando si completa con un'azione che ne da espressione, significato. Solo quando la gioia è accompagnata da un espressione facciale felice, le corde vocali si attivano in una risata, un grido felice, quando il corpo si estende, il petto si apre, solo allora la gioia diviene emozione poiché trova espressione nell'ambiente.
La tristezza diviene emozione quando le lacrime iniziano a scendere perché concediamo ai nostri occhi di piangere, la nostra respirazione cambia perché consentiamo ai nostri muscoli di contrarsi e singhiozzare e così via. La tristezza senza il pianto resta sentimento inespresso e colmo di solitudine.
Se blocchiamo l'espressione del nostro sentire, se non possiamo permetterci di "MUOVERE FUORI" un sentimento blocchiamo le nostre emozioni...
... E dove va a finire quel movimento bloccato?
Nel nostro corpo.
Col tempo si cristallizza in un atteggiamento posturale, in una contrattura cronica, in uno stato infiammatorio sempre in agguato...
Recuperare l'emozione che abbiamo voluto o dovuto rinnegare, contattare la sua componente motoria, trovare la sua direzione ed espressione, pur non essendo facile, è possibile.
La terapia corporea è risorsa proprio quando la terapia verbale fallisce.
articolo a cura della
Dott.ssa Giuliana Dughiero
psicologa psicoterapeuta a Mestre
Psicologa e Psicoterapeuta a Mestre (VE)
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